Come gli attori politici e governativi rispondono alla crescente diversità delle loro società nazionali?
Iniziando con la IX legislatura, durante la quale fu approvata la prima importante legge sull’immigrazione (n. 943, 30 dicembre 1986), abbiamo condotto una ricerca sistematica di tutta la produzione legislativa sia alla Camera sia al Senato, utilizzando le seguenti parole chiave: immigrazione, integrazione, immigrati, migranti, straniero, identità, nazionale, seconde generazioni, intercultura, cittadinanza, 2G, figli di immigrati, nuovi italiani. Inoltre, abbiamo controllato l’ordine del giorno di tutte le suddette legislature, anche in questo caso sia per la Camera sia per il Senato, in caso qualche dibattito utile fosse sfuggito. Questi atti parlamentari presentano una ricca fonte di discorsi politici che rivelano visioni partitiche contrastanti su temi quali identità nazionale, migrazione ed integrazione. In questa sezione troverete i links alle leggi principali e dibattiti associati, così come altri documenti rilevanti, anche su cittadinanza.
Legge n. 943, 30 dicembre 1986
“Norme in materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni clandestine”
Legge Martelli (Legge n. 39, 8 febbraio 1990)
“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, recante norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato. Disposizioni in materia di asilo”
Legge Mancino (Legge n. 205, 25 giugno 1993)
“Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa”
Decreto Dini (Legge n. 489, 18 novembre 1995)
“Disposizioni urgenti in materia di politica dell’immigrazione e per la regolamentazione dell’ingresso e soggiorno nel territorio nazionale dei cittadini dei Paesi non appartenenti all’Unione europea”
Legge Turco-Napolitano (Legge n. 40, 6 marzo 1998)
“Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”
Legge Bossi Fini ( Legge n. 189, 30 luglio 2002)
“Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo”
“ Istituzione della Giornata dell’Unità d’Italia”
“Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di ‘Cittadinanza e Costituzione’ e sull’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole”
Una riforma delle presente legge sulla cittadinanza è stata discussa in due occasioni al Parlamento, nel 2005 e nel 2009. In entrambi i casi, la discussione non ha portato ad un voto. Numerosi altri disegni di legge sono stati presentati nel corso degli anni e possono essere recuperati qui, digitando ‘cittadinanza’ nella casella ‘cerca per titolo’. Durante la legislatura XVII, un nuovo disegno di legge è stato approvato nel 2015 dalla Camera e adesso è pendente al Senato. Relativa a questa discussione, un importante risorsa è il rapporto redatto dal Servizio Studi della Camera, disponibile qui.
I seguenti disegni di legge sono stati accorpati e discussi in due sedute del Senato, il 22 dicembre 2009 (seduta n. 261 ant.) e il 12 gennaio 2010 (seduta n. 264 pom.):
“Norme sull’acquisizione di conoscenze e competenze in materia di “Cittadinanza e Costituzione” e sull’insegnamento dell’inno di Mameli nelle scuole”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di acquisto della cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni sulla cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre norme in materia di cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre norme in materia di cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre norme in materia di cittadinanza”
“Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre norme in materia di cittadinanza”
Proposta di legge d’iniziativa popolare: “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”
La raccolta e l’analisi della documentazione governativa (1986-2014) si è focalizzata principalmente su tre ministeri e due ministri
La scuola ha svolto un ruolo tradizionale nella nazionalizzazione delle società; pertanto abbiamo deciso di avere un’attenzione particolare alle modalità attraverso cui il Ministero ha affrontato la crescente diversità etno-culturale della popolazione italiana, anche attraverso la nozione di ‘intercultura’.
Quantunque problematico, il nesso tra immigrazione e sicurezza è diventato prominente nell’immaginario pubblico e politico. Mappare la produzione di questo Ministero è dunque essenziale per capire come è regolata l’incorporazione dei migranti e dei loro figl nella società nazionale. Integrazione è anche una dimensione fondamentale di questo processo.
Stabilito allo scopo di sviluppare l’integrazione degli stranieri nella società italiana, il Portale è attivo dall’inizio del 2012 (Governo Monti). E’ stato creato grazie al Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paei terzi, sotto il coordinamento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il convolgimento del Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Tra le sue pagine vi è amche una sezione speciale sulle ‘Seconde Generazioni’.
Dato il ruolo tradizionale dei migranti come forza lavoro, il Ministero ha svolto un ruolo d’avanguardia nell’incorporare i migranti nella società italiana. Rilevanti norme ministeriali sono disponibili qui.
Per la prima volta nella storia italiana, nel 2011, sotto il Governo Monti, integrazione diventa il tema di un ministro ad hoc.
Creato durante il Governo Letta nel 2013, il ministro, nonostante la sua breve durata, ha messo i ‘nuovi italiani’ al centro della propria agenda di governo. Prima che la pagina web del ministro fosse chiusa, abbiamo scaricato materiale utile e creato un unico file PDF.
Questa sezione contiene le interviste condotte di persona con i rappresentanti partitici responsabili per il tema dell’immigrazione e importanti figure politiche associate a passate leggi sull’immigrazione. Altre interviste con funzionari ministeriali sono state realizzate, ma per questioni di anonimità, non sono state caricate su questa pagina web.
“Considero francamente superato e da superare il termine ‘nazione’, sia per le origini etnicamente diversificate del popolo italiano, sia, e soprattutto ora, per la mutata composizione etnico-linguistica (e anche culturale e religiosa) dell’Italia…” – leggi di più
“L’ospitalità suppone che ci sia una cultura che è quella del luogo che apre a altre culture che entrano e nell’aprire inevitabilmente detta lei le regole perlomeno nella prima fase”- leggi di più
“La parola ‘nuovi Italiani’ per me è una grande sfida culturale […] anche per la costruzione della Nuova Italia”- leggi di più
“Integrazione è quando, pur non essendo la terra dei tuoi padri, la senti come la tua”- leggi di più
“Per me se fra cinque anni si smettesse di dire Nuovi Italiani sarebbe proprio l’ideale e parlassimo tutti di italiani e basta… non vecchi, nuovi.”- leggi di più
“Ogni popolo ha la sua cultura e tradizione e deve mantenerla. Tu hai la tua, io ho la mia. Se vieni da me acquisisci la mia cultura…”- leggi di più
“il tema è culturale… cioè come rendere evidente al paese che una configurazione cromatica ed articolata fa parte della vita normale”- leggi di più
“Nei dieci anni in cui rimase in vigore la legge Martelli abbiamo avuto una media di incremento degli immigrati di [solo] circa cinquantamila all’anno”- leggi di più
“Io penso che il concetto di nazione oggi vada declinato in maniera del tutto plurale, nel senso che io sono cittadino italiano dentro una cittadinanza europea, e penso che i processi di co-integrazione servano anche a rilanciare e cambiare l’idea stessa di nazione.”- leggi di più
“Non mi spaventa un’integrazione che faccia sintesi di culture e sensibilità diverse ma questa sintesi può avvenire solo e soltanto se si mantiene in vita una centralità, una profondità, una verticalità dell’identità italiana…”
– leggi di più
“L‘identità nazionale non può essere imposta, l’Italia è l’Italia oggi, perché è l’Italia che rappresenta il popolo italiano e il popolo italiano oggi è fatto di persone come me che hanno origini straniere che hanno genitori stranieri, ma sono italiani”- leggi di più
“Potessi tornare negli anni sessanta, dove la domenica mattina tutti vanno alla messa, poi vanno in centro a fare due chiacchiere”.
– leggi di più
“La cittadinanza italiana è un premio che io do a una persona che viene qui, rispetta certe regole, certi canoni, dimostra di conoscere la lingua italiana…”- leggi di più
“Io non credo che noi dobbiamo chiedere agli immigrati di rinunciare a se stessi; quello che dobbiamo chiedere è di partecipare a un tavolo comune e a partire da se stessi, riconoscendo regole e valori del paese ospitante, contribuire ad arricchirli”- leggi di più
Quale tipo di nazione i migranti e i loro figli immaginano?
I figli degli immigrati, spesso chiamati ‘seconda generazione’ (G2), hanno creato varie associazioni per rivendicare la loro appartenenza nazionale (oltre alla domanda di riforma della legge sulla cittadinanza). Molte di queste associazioni sono presenti online e nei loro forums discutono di questioni legate al loro vivere quotidiano come ‘nuovi italiani’. Alcune di queste associazioni hanno sottoscritto l’iniziativa governativa Manifesto delle Seconde Generazioni.
Qui sotto sono riportate le principali associazioni G2, il cui contenuto web è stato analizzato ai fini della presente ricerca. Interviste anonime sono anche state raccolte tra alcuni dei loro membri più attivi. Una lista più ricca di associazioni G2 è reperibile in Risorse.
I ‘nuovi Italiani’ sono sempre più attivi nel campo della produzione cinematografica. Alcuni dei films prodotti affrontano esplicitamente i temi dell’appartenenza e dell’identita’ nazionale. Questa pagina contiene i links ai films analizzati per la nostra ricerca e i cui registi sono stati intervistati. Una lista più ricca di films e video è disponibile in Risorse.
Regia: Amin Nour, Pietro Tamaro
Cortometraggio prodotto da Baburka production nel 2012, è stato premiato al Video Arte del Macro di Roma 2013. La storia è ambientata in un piccolo bar di Roma nel quartiere popolare di Tor Pignattara. Un ritratto della nuova generazione di romani fatto da giovani di seconda generazione e non, da qui il titolo GeNEWration.
Regia di: Sherif Fathy Salem
Prodotto da SPOT1.TV Film Production per Aljazeera Documentary Channel, il documentario affronta il tema della cosiddetta “seconda generazione” (G2). Alcuni giovani di cultura arabo-musulmana, nati e/o crescriuti in Italia, parlano della loro doppia appartenenza.
Regia di: Fred Kuwornu
Diretto e prodotto dal regista Fred Kuwornu, 18 Ius Soli racconta con il linguaggio del documentario la storia di alcuni nuovi Italiani, ma al tempo stesso promuove il dibattito legislativo e culturale sul diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia sebbene da genitori immigrati.
La musica hip-hop è stata tradizionalmente usata da gruppi e culture minoritarie per dar voce al proprio disagio. Nel caso italiano, questa forma di musica è stata appropriata dai ‘nuovi Italiani’ come mezzo per affermare la propria esistenza, contrastare gli stereotipi riguardo alla loro diversità e rivendicare pieni diritti di cittadinanza. In questa pagina trovate i rappers da noi intervistati. Le loro canzoni spesso toccano temi di identità, appartenenza e cittadinanza. Una lista di rappers italiani con background straniero è disponibile in Risorse.
“Più di mezzo milione di persone, che vivono nascoste, stranieri in questa nazione, ci sta Daniel, ci sta Amir c’è Simone, vogliamo i nostri diritti non chiediamo un favore, ci nasci ci cresci la ami la vivi, e a diciotto costretti a fuggire come clandestini…”
“Per l’italiano medio resto sempre un immigrato, rinnegato dal mio stato, quindi sempre criticato fino a quando non segno venti goals in campionato”
“Son cresciuto nel quartiere della Centrale-station dove dire immigrato era dire criminale-nation e quando rivelavo che la mia famiglia era tale attention please mi davan del particolare, tu sembri normale, come se la normalità fosse una conquista eccezionale non dipende mai da te dipende dalla classe sociale, dal colore della tua carnagione personale”
“Ancora fa strano sentirmi il Romano, non è per il colore che non ci capiamo, vuoi capire il mondo in cui viviamo, come te son cresciuto pasta burro e parmigiano”
“Parlo pure col dialetto, sono nato in questo stato e come i vostri figli anche io ho studiato… dopotutto se il cognome suona solo un po’ diverso, l’apparenza a volte inganna come dice un vecchio detto”
A partire dagli anni ’90, si è avuta una produzione crescente di letteratura scritta da migranti e loro figli/e. I temi di questa produzione sono i pù diversi. Per lo scopo della nostra ricerca abbiamo analizzato testi che più di altri affrontano, direttamente o meno, questioni di identità e appartenenza nazionali. Le interviste con i loro autori sono disponibili qui sotto. Una bibliografia relativa alla letteratura italofona è disponibile in Risorse.
Nato a Busto Arsizio da genitori angolani e cresciuto a Ravenna, Dikele Distefano ha raggiunto fama nazionale Con Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? (2015), un romanzo che esplora come la linea del colore può impattare su una storia d’amore.
intervista
Tradizionalmente indicato come capostipite della letteratura italiana di migrazione per Io, venditore di elefanti (1990), si è occupato delle ‘seconde generazion’ e di Black Italians in Noi italiani neri (2010).
intervista
Autore di Imbarazzismi (2002) e Nuovi imbarazzismi (2004), Kossi Komla-Ebri ha esplorato la quotidianità del razzismo in Italia attraverso i suoi risvolti più ‘imbarazzanti’.
intervista
Scrittrice e pittrice, Gabriella Kuruvilla mappa città e territori, attraversandoli con la sua scrittura, com’è successo in Milano, fin qui tutto bene (2012) e in varie antologie di racconti.
intervista
Nato ad Algeri e trasferitosi in Italia nel 1995, i libri di Lakhous raccontano conflitti e tentativi di integrazione nella società italiana contemporanea con i toni della commedia all’italiana.
intervista
I sessanta nomi dell’amore (2006) dell’autore algerino in lingua italiana Tahar Lamri va al cuore dei processi e dei conflitti del cosiddetto ‘incontro interculturale’.
intervista
Nata al Cairo da padre egiziano e madre zairese, Ingy Mubiayi ha pubblicato racconti nelle antologie Pecore nere (2005) e Amori bicolori (2008).
intervista
Nata e cresciuta a Roma da genitori somali, Scego è forse l’autrice afro-italiana più nota. Tanti i suoi racconti che esplorano questioni di identità a cavallo di più mondi, con una particolare attenzione alla dimensione (post)coloniale italiana.
intervista
Nel suo libro Un’italiana non italiana, l’autrice fiorentina di origini iraniane racconta le difficoltà e i paradossi nel rapporto degli stranieri e delle seconde generazioni con la burocrazia italiana.
intervista
Dall’India a Trieste, Laila Wadia declina la sua identità di “narrastorie” in romanzi, racconti, poesie, sceneggiature, articoli.
intervista
Come la società maggioritaria risponde al cambiamento demografico?
Il terzo obiettivo esplora le opinioni della società naggioritaria, ovvero italiani senza background straniero, riguardo alla trasformazione demografica dell’Italia, le risposte politico-istituzionali messe in campo per affrontare questa trasformazione e le domande di inclusione dei ‘nuovi italiani’. Data l’importanza della scuola come luogo per la nazionalizzazione della società e il fatto che la scuola offre uno spazio dove la società maggioritaria incontra i ‘nuovi italiani’ nel quotidiano, la ricerca si focalizza sulle opinioni di studenti ed insegnanti. A tal fine, sei scuole superiori sono state selezionate in varie zone di Milano:
Due licei localizzati nel centro storico, caratterizzati da una bassa presenza di figli di immigrati e frequentati da studenti provenienti da famiglie con redditi medio-alti.
Due istituti professionali localizzati nella periferia, caratterizzati da un’alta presenza di figli di immigrati e frequentati da studenti provenienti da famiglie con redditi medio-bassi.
Due licei localizzati tra il centro storico e la periferia, caratterizzati da una presenza media di figli di immigrati e frequentati da studenti provenienti da famiglie con redditi misti.
Milano è una tra le città italiane con la più alta presenza di persone nate all’estero e ‘seconde generazioni’. Come tale, offre un buon caso studio per esplorare la relazione tra nazione e diversità. I dati sono stati raccolti in maniera anonima attraverso focus groups (per gli studenti) e interviste individuali (con gli insegnanti e dirigenti scolastici).
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